domenica 12 ottobre 2008

La lingua di una nazione è la sua anima

L’anima dei Kurdi è la lingua kurda
e in Turchia è tuttora vietata



„La lingua di una nazione è la sua anima; la sua anima è la sua lingua“ affermava lo scienzato tedesco Humboldt. Noi Kurdi diciamo: „ La nostra lingua è la nostra identità e la nostra identità è la nostra dignità“. . Si legge nell’art. 42 della Costituzione turca: „Nelle istituzioni educative della Turchia deve essere insegnata ed appresa unicamente la lingua madre turca.“....Nell art. 3 si legge: „La Turchia è con la sua terra ed il suo popolo un’unità indivisibile è la sua lingua è il turco.“ „La lingua non si cambia e una richiesta di cambiamento è inammissibile.“. Nella legge che regola i partiti politici si chiarisce nell art. 81b nel modo seguente il divieto di un’altra lingua e cultura :“ I partiti politici non possono chiedere l’uso di un’altra lingua oltre al turco. Non possono creare minoranze che vanno a danneggiare l’unità del Paese.“ Nell’art. 81c si legge. „ I partiti politici nel redarre i loro programmi non possono usare un’altra lingua. Nelle manifestazioni pubbliche, nei congressi in sale al chiuso e in luoghi all’aperto è vietato fare uso di altre lingue oltre al turco .“ Statuti e programmi dei partiti vengono tradotti solo nelle lingue che a norma di legge non sono vietate.“ Questo sta a significare che non si può parlare alla gente, nella propria lingua, ossia in kurdo.La Turchia cerca in questo modo con tutti i mezzi di togliere ai Kurdi l’anima e mettere in atto un’assimilazione forzata di circa 20 milioni di Kurdi. Tutta la toponomastica dei luoghi in territorio kurdo è stata turchizzata e i genitori kurdi sono puniti se danno nomi kurdi ai loro figli. Questo è un brutale ed odioso separatismo contro i Kurdi. Sin dalla nascita dello Stato turco si cerca di decimare il sentimento d’appartenenza kurdo , la lingua, la storia, la cultura e tutte le peculiarità etniche. I bambini kurdi devono apprendere una lingua che li tormenta, li opprime e li imbavaglia. Nei libri di testo scolastici i Kurdi che hanno combattuto guerre di liberazione vengono chiamati elementi di disturbo (Kürt Teali Cemiyeti). Un senso di colpa affligge i bambini kurdi che danneggia la lorocrescita spirituale. Se un alunno si dichiara essere un Kurdo durante la lezione, viene insultato e subisce punizioni corporali. Ho spesso sentito che „se un Kurdo dice di essere tale lo si può sputare in faccia“. E’ una frase ripresa dal generale golpista Cemal Gürsel, che fu anche Presidente della Repubblica. Ho una rabbia dentro se penso che i governi kemalisti mi hanno con violenza privato della mia terra, della mia lingua della calde parole della mia lingua. Sono cresciuto con un idioma a me estraneo, costretto, e oggi lo sono i miei nipoti. Un bambino kurdo che non conosce il turco sin dal primo giorno di scuola deve parlare in turco e non essendone capaci vengono offesi ed umiliati. Questo causa nei bambini sentimenti d’inferiorità e forti disturbi della personalità.La Turchia ha dichiarato la nostra lingua inferiore e dunque vietata. Allora come oggigiorno l’uso della lingua kurda è un’offesa per la lingua turca , la madre di tutte le lingue. Ci si aspetta dall’Unione Europea una pressione verso la Turchia,. La lingua kurda è parlata da 20 milioni di persone ed è un patrimonio dell’umanità. Il prof. Dr. Egon von Eickstedt, etnologo ed antropologo che operò negli anni ‚50 degli scavi in Kurdistan, scrisse che si trattava di una delle più antiche lingue del pianeta che per secoli si era diffusa dal Caucaso ai monti Taurus in Asia Minore. Una lingua parlata per millenni è un patrimonio che va difeso e richiede l’aiuto della Comunità Europea. Vedo la nascita della Comunità Europea un progetto progressista per l’umanità. Se la Comunità Europea che è fatta di diverse lingue e culture non fa pressione sulla Turchia per l’uso della lingua kurda, se la Comunità Europea non ammette chei Kurdi sono privati dei diritti più elementari e che l’apprendimento del kurdo è possibile solo nell’ambito familiare, la Comunità Europea non farà altro che prestare il fianco alla Turchia. Quando Verheugen era commissario per l’allargamento della Comunità Europea ho telefonato al suo ufficio per chiedergli come avrebbero fatto i bambini kurdi in Turchia a poter apprendere la loro lingua madre in base alle linee guida della Comunità Europea. I suoi collaboratori mi hanno testualmente risposto: „ Esattamente come un giapponese che vive a Monaco insegna a suo figlio il giapponese, così devono fare i Kurdi a Dyiarbakir. I Kurdi sono un popolo, posseggono iuna lingua e una cultura comune. Si tratta del diritto collettivo di questo popolo. Come può la EU ridurre questo diritto a qualcosa che avviene solo in ambito familiare?L’articolo 6 della Costituzione europea prevede libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani e lo si legge anche nel preambolo della carta dei diritti fondamentali della EU. Nella Carta Europea si fa espresso riferimento al rispetto delle diversità culturali, religiose e linguistiche ( paragrafo 22).L’insegnamento delle lingue minoritarie è permesso solo nei corsi privati.I Kurdi hanno cercato di mettere in piedi corsi di kurdo a Van e Batman, ma sono stati impediti con tutti i mezzi dalle autorità. Oggigiorno non c’ è un singolo corso di kurdo. Inoltre è assurdo iniziare corsi di kurdo se è vietato usare le lettere dell’alfabeto kurdo. Le lettere "x", "w" e "q" sono vietate, perchè non sono presenti nell’alfabeto turco. Inoltre, se questi corsi privati, nonostante tutti i possibili impedimenti e rappresaglie venissero messi in piedi , potrebbero avere come iscritti solo i ragazzi che hanno terminato la scuola elementare. Cioè potrebbero prendervi parte solo i ragazzi delle classi seste, settime ed ottave al fine settimana o durante la pausa estiva. I programmi scolastici prevedono solo la dimensione strettamente linguistica, priva di contenuti culturali, storici e geografici. I programmi devono essere approvati dal Ministero per l’Istruzione e i loro contenuti non devono minare i principi fondamentali della Repubblica, l’unità dello Stato e della nazione turca. ( III.b, III.c)I Kurdi si vedono costretti o a rinnegare a ad apprendere privatamente la loro lingua madre. L’insegnamento privato è obbligatoriamente a pagamento, fatto questo che è una evidente sfacciataggine e provocazione nei confronti della povera popolazione di etnia kurda. Questo potenzia la disuguaglianza sociale ancora ulteriormente. Non devono essere scavati nel campo del diritto allo studio ulteriori fossati e disuguaglianze. Inoltre si vuole ridurre il potenziale presente nella lingua madre solo all’alfabetizzazione. La funzione della madrelingua è molto più importante. La lingua madre deve essere introdotta perlomeno come seconda lingua all’inizio del percorso scolastico, dalla prima classe e assumere un’importanza rilevante nel processo d’apprendimento. E’ importante ricordare che il kurdo appartiene al ceppo linguistico indo-europeo e che con il turco, che proviene dal ceppo altei- mongolo, non vi è nessun legame.C’è da chiedersi se la EU è contenta di questa „turchizzazione“. Non si capisce se la Comunità Europea chieda alla Turchia di cambiare il sistema scolastico e di riconoscere ai Kurdi i diritti all’espressione conformi alla Costituzione Europea. Inoltre, per quali ragioni dovrebbero i Kurdi apprendere la loro lingua solo privatamente se rispettano le leggi dello Stato? Il commissario dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) per le minoranze linguistiche, Max van der Stoel, vede i diritti delle minoranze inscindibili dai diritti umani. Si deve, egli sostiene, dare pari protezione alle minoranze, in riferimento all’identità. Questo sta a significare che i diritti culturali della minoranza kurda devono essere completamente riconosciuti. L’accordo generale per la difesa delle minoranze linguistiche prevede negli articoli 12 e 13 che le minoranze abbiano le stesse opportunità nel campo dell’istruzione della ricerca, della formazione docente e pari accesso a tutti i gradi dell’istruzione. Per garantire parità nel campo dell’istruzione in Turchia deve valere il principio dell’istruzione gratuita per tutti. Nell’art.14 si legge che ogni individuo appartenente ad una minoranza abbia il diritto di apprendere la lingua minoritaria e avere lezioni in questa lingua. Nonostante che la Carta Europea preveda la difesa delle minoranze e delle sue lingue e nonostante le raccomandazioni dell’OCSE a difesa e salvaguardia delle minoranze, i Kurdi vengono esclusi da tutto questo. Per privare i Kurdi die loro legittimi diritti, la Turchia si è rifiutata di firmare alcuni accordi internazionali. La Carta Europea a difesa e salvaguardia delle minoranze e delle lingue minoritarie è una di queste. E’ vero che criteri di ingresso nella EU sono uguali per tutti. Nell’attuazione di questi criteri la Turchia non si è adeguata. Le trasformazioni di facciata che la EU ha individuato come dei miglioramenti, sinora non hanno portato nessun vantaggio per i Kurdi. Gli alunni kurdi devono giurare come sempre all’inizio della lezione di essere turchi. Mi aspetto che questo progetto progressista per l’umanità, qual’è la EU, abbia come riferimento la tradizione culturale e civilizzatrice greco-romana, che vada nella direzione di un riconoscimento generale dei diritti umani e in conformità alla Carta Europea pretenda dalla Turchia immediate decisioni. E le cose vanno chiamate con il loro nome, altrimenti non si va avanti. Alunni e studenti universitari kurdi hanno fatto richieste presso le scuole e le università che venga introdotta la loro lingua madre come lingua d’insegnamento. La richiesta è sostenuta anche dai genitori. Il Ministro degli interni turco ha informato gli organi competenti, dichiarando che questo si chiama separatismo e che bisogna duramente intervenire con mezzi polizieschi. Questa strada pacifica di richiesta di un elementare diritto viene vista dalle autorità turche come un atto terroristico, e pertanto studenti e genitori sono stati arrestati. Non vi è stata, purtroppo nessuna reazione della EU. Inoltre, l’EU non ha invitato in modo chiaro e definito la Turchia ad introdurre l’insegnamento in kurdo nelle scuole statali per l’etnia kurda. Se uno Stato minaccia i suoi cittadini perchè vogliono apprendere la loro lingua madre, la EU deve prendersi carico dei 20 milioni di Kurdi, altrimenti perde la sua credibilità. L’ex deputato al parlamento Europeo Jannis Sakellariou così si espresse il 16 aprile del 1985: „ Vogliamo un rapporto paritario tra la lingua ufficiale di un Paese e una lingua madre. E’ l’esempio del popolo kurdo. Centinaia e migliaia di Kurdi lavorano e vivono nella EU e devono poter coltivare da cittadini liberi la loro lingua e cultura. Parlare in lingua madre e coltivare la propria cultura è visto come un crimine in Turchia e come tale va perseguito con anni e anni di detenzione.“I Kurdi non riescono a capire il molle atteggiamento della EU. In Europa Occidentale vivono più di un milione di Kurdi che lanciano una sguardo alla Turchia e uno all’EU. Se vedono che la EU non esercita nessuna pressione verso la Turchia, si batteranno in Europa come in Turchia per i loro diritti civili e democratici. E questo potrebbe inficiare la stabilità della Turchia. A questo punto va menzionato un problema molto importante.Se l’EU non va incontro alle legittime richieste kurde di introdurre la lingua kurda nelle scuole statali per i gli alunni kurdi , se l’EU si tira indietro , allora vi è il rischio che i Kurdi da sempre orientati verso l’EU e l’Occidente, possano in una situazione disperata, fonte di grande delusione, allontanarsi dall’EU. Voglio fare una domanda agli organi competenti della EU. „ I valori, la democrazia e la civiltà in Europa, valgono anche per l’umiliato popolo kurdo? Se è così, c’è da chiedersi cosa hanno fatto sinora per i Kurdi, quando i generali turchi con le armi della NATO hanno fatto piazza pulita di migliaia di villaggi kurdi e perchè la nostra lingua non può essere esercitata? Della situazione attuale dei Kurdi sono colpevoli anche i Paesi Europei. La Germania attraverso la sua disciplina militare e la follia della razza ( Uno Stato, una Nazione, una lingua) ha prima esportato e poi installato militari in Turchia. L’Inghilterra e la Francia, senza chiedere nulla ai Kurdi ha diviso il Kurdistan tra gli Stati antidemocratici della Turchia, dell’Iran, dell’Irak e della Siria. Per questo anche l’EU è colpevole di tutto questo. I turchi hanno un proverbio: „ Conosci una lingua, sei una persona ma se ne conosci due sei due persone“. Meglio di così non si può spiegare l’importanza di una lingua. Un tappeto ha bisogni di fili, colori, disegni e fantasia per essere completo. Per me, da scrittore le parole, i concetti, le immagini, in breve la lingua, alla quale si dà grande importanza anche in Turchia, è molto importante. La Turchia vuole assimilare con la coercizione la nostra lingua e cultura. Per questa ragione molti Kurdi sono scappati all’estero.É per questi emigrati in Europa emergono dei problemi di fondamentale importanza, perchè hanno perso a causa dell’eliminazione della loro lingua madre la loro base esistenziale. Il libero esercizio della lingua kurda, l’apprendimento del kurdo nelle scuole statali, un suo riconoscimento a livello cosituzionale significherebbe la convivenza pacifica tra Kurdi e Turchi in Turchia. Per questa ragione, l’EU deve dare grande importanza all’insegnamento nella lingua madre nelle scuole statali per i Kurdi e deve pubblicamente chiederlo alla Turchia. Il mondo è bello ma le cirrcostanze sono torbide. Viviamo in un mondo nel quale gli interessi globali dell’economia forniscono regole sicure ma nel quale si nega l’apprendimento della lingua madre. „ Quando verrà la primavera con la sua gioia- noi Kurdi vogliamo vivere i giorni della libertà“ scrive il famoso poeta Cigerxwin. Facciamo appello all’EU affinchè venga riconosciuto il diritto collettivo all’apprendimentodella lingua madre e che sia possibile per noi Kurdi uan vita in Turchia come per un turco, ne più ne meno. Questo è il nostro desiderio.

HI

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