domenica 19 ottobre 2008

La guerra invisibile

Diyarbakir

L'ultimo massacro dell'offensiva
dell'esercito turco contro i kurdi del PKK

Una battaglia durissima e interminabile. Una guerra a bassa intensità, quella che da quasi 25 anni oppone i poco più di 4 mila guerriglieri comunisti del Pkk alle truppe di Ankara, un' armata seconda nella Nato come quantità e volume di fuoco solo all' esercito americano. Una guerra che, con l' ultimo massacro di alcuni giorni fa (40 morti, 17 militari e 23 ribelli, tra loro alcune donne), ha sfondato il muro delle 40 mila vittime.
«Capisco i turchi che ci prendono per semplici terroristi - parla Ikram, guerrigliera del PKK - i giornali pubblicano le foto dei funerali dei soldati. A me dispiace per queste vite. Ma anche i guerriglieri sono uccisi, hanno delle madri e spesso non vengono seppelliti. Questa è una guerra, è dolore, da entrambe le parti. E la loro parte è raccontata molto. La nostra, no. Molti dei soldati turchi sono di origine curda. Qui i fratelli uccidono i fratelli. C' è una famiglia con 5 figli: 3 sono diventati guerriglieri, gli altri 2 si sono arruolati come militari. Due ragazzi sono morti, uno era un membro del Pkk e uno un soldato dell' esercito.
La loro madre, adesso, li piange entrambi».


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