Addio a Miriam Makeba
La voce della libertà dalla apartheid, dei diritti negati, delle voci afone del Sud del mondo si è spenta ieri sera (9.11.08) alla fine di un concerto tenutosi a Castel Volturno.
Un concerto meraviglioso, al quale Miriam Makeba non ha voluto mancare: un concerto antirazzista e contro la camorra; un concerto di vicinanza a Roberto Saviano; un concerto tra la sua gente, in quella Castel Volturno dove ancora echeggiano gli spari dei sicari della camorra diretti contro lavoratori africani innocenti.
"Mama Africa" se ne è andata così come è sempre vissuta: ha dato la sua voce, divenuta bandiera contro i soprusi e le arroganze razziste del Sud Africa, alla battaglia di libertà dei neri d'Africa, così come nel resto del mondo. Ha cantato per la libertà di Nelson Mandela. Era ambasciatrice ONU per i diritti umani e del suo paese, il Sud Africa.
Ciao "Mama Africa"! sarai sempre viva ed in mezzo a noi. La tua voce sulle note di Pata Pata o di Soweto Blus risuoneranno nella mia e nella mente di milioni e milioni di persone nel mondo.
Poco prima del suo concerto, una voce coraggiosa, quella di don Tonino Palmese (coordinatore campano di Libera) parlava della libertà e ricordava le vittime della violenza camorristica dicendo che "quelli che li hanno uccisi vivono, ma puzzano di morte; le vittime sono morti, ma profumano di vita. Sono morti anche perchè noi tutti non siamo stati troppo vivi. Dobbiamo, allora, essere più vivi, affinchè tutte le vittime possano continuare ad essere ancora e per sempre vive in mezzo a noi".
Ora che la voce viva di Miriam Makeba non ci sarà più, dovremo cantare ancora con più forza le sue canzoni di libertà, affinchè essa possa essere ancora in mezzo a noi e a lottare ancora per un mondo migliore.
Roberto Malinconico
La voce della libertà dalla apartheid, dei diritti negati, delle voci afone del Sud del mondo si è spenta ieri sera (9.11.08) alla fine di un concerto tenutosi a Castel Volturno.
Un concerto meraviglioso, al quale Miriam Makeba non ha voluto mancare: un concerto antirazzista e contro la camorra; un concerto di vicinanza a Roberto Saviano; un concerto tra la sua gente, in quella Castel Volturno dove ancora echeggiano gli spari dei sicari della camorra diretti contro lavoratori africani innocenti.
"Mama Africa" se ne è andata così come è sempre vissuta: ha dato la sua voce, divenuta bandiera contro i soprusi e le arroganze razziste del Sud Africa, alla battaglia di libertà dei neri d'Africa, così come nel resto del mondo. Ha cantato per la libertà di Nelson Mandela. Era ambasciatrice ONU per i diritti umani e del suo paese, il Sud Africa.
Ciao "Mama Africa"! sarai sempre viva ed in mezzo a noi. La tua voce sulle note di Pata Pata o di Soweto Blus risuoneranno nella mia e nella mente di milioni e milioni di persone nel mondo.
Poco prima del suo concerto, una voce coraggiosa, quella di don Tonino Palmese (coordinatore campano di Libera) parlava della libertà e ricordava le vittime della violenza camorristica dicendo che "quelli che li hanno uccisi vivono, ma puzzano di morte; le vittime sono morti, ma profumano di vita. Sono morti anche perchè noi tutti non siamo stati troppo vivi. Dobbiamo, allora, essere più vivi, affinchè tutte le vittime possano continuare ad essere ancora e per sempre vive in mezzo a noi".
Ora che la voce viva di Miriam Makeba non ci sarà più, dovremo cantare ancora con più forza le sue canzoni di libertà, affinchè essa possa essere ancora in mezzo a noi e a lottare ancora per un mondo migliore.
Roberto Malinconico
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